SAN MODESTO NEWS

Bollettino n.28

Aprile - Maggio 1998

buona lettura...

Indice:


Maria donna e madre vera.

 

Maggio... un mese che preannuncia la pienezza dei nuovi sapori, che invita ad uscire, che ci permette di sentire la promessa del "calore delle cose". Maggio... il mese di Maria, il mese dedicato a quella persona piccola, giovane, dolce, umile, moglie, mamma e... completamente DONNA...

... donna perché cosciente di quelli che erano i suoi talenti e della necessità di condividerli con il prossimo; (Una donna perfetta apre le mani al misero, stende le mani al povero. [Pro 31, 10])

... donna perché moglie di Giuseppe, non solo per sua scelta, ma e soprattutto per rispondere al progetto di Dio su di lei e quindi per realizzare la sua vocazione; (Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". [Lc 1, 38])

Madonna (10.674 Byte)... donna perché ha dato alla luce il suo unico figlio, non considerandolo egoisticamente proprio, ma come dono per il mondo intero, permettendo così l’attuazione completa del piano di salvezza di Dio per noi ed elevando il ruolo di una donna a quello di corredentrice dell’umanità. (Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. [Lc 2, 51])

Ma alle soglie del 2000 cosa rappresenta la figura di Maria, in un mondo dove la donna ha ben poco in comune con Colei che tutti definiamo "la Madre" per antonomasia?

Riflettiamo un attimo: quante donne, oggi, accettano e ricercano il matrimonio come realizzazione personale, o come alternativa alla solitudine o ancora come libertà dalla famiglia d’origine invece che come risposta ad una vocazione e testimonianza dell’amore di Dio per gli uomini? (Beato il marito di una moglie buona, sarà doppio il numero dei suoi giorni. [Sir 26, 1])

Quante donne, oggi, non riescono a vivere la maternità come dono, ma spesso come dimostrazione per se stesse e per gli altri di quella femminilità latente, dimenticando che essere "mamma" non è l’unico modo per essere donna e che i figli sono segno della Grazia e soprattutto non sono né devono diventare quello che i genitori avrebbero voluto essere e purtroppo non sono divenuti?

Quante donne, oggi, non accettano il ruolo di casalinga, perché non vedono realizzata e gratificata la loro condizione, e ricercano, di là dal problema economico, spazi fuori dal nucleo familiare, per tutto ciò che potrebbe essere superfluo perché l’uomo non vive solo di materialità ma anche di spiritualità? (La donna disse: "Signore, dammi di quest’acqua perché non abbia più sete e non continui a venire ad attingere acqua". [Gv 4, 15])

Se dovessimo provare a rispondere, le nostre parole di "cristiani" sembrerebbero scontate o d’altri tempi... ma se non l’avessimo lasciata sola, addolorata ed in lacrime ai piedi della croce a piangere Gesù, dimenticandola, se solo ci fossimo chiesti se le sue lacrime erano salite ai suoi occhi per il dolore di una madre dinanzi al distacco dal suo unico figlio o per il rendersi conto della cecità del mondo rispetto alla venuta di Gesù... forse ci renderemmo conto che non siamo stati capaci di dare la giusta importanza a quel momento di salvezza e che quindi dobbiamo riconoscerci ancora ciechi dopo 2000 anni.

Impariamo allora a non dedicare solo un mese sul calendario a quella donna piccola, giovane, dolce, umile, moglie e madre, ma a dedicarle la nostra vita non avendo paura di andare contro corrente e certi di fare, come lei ha fatto, la volontà del Padre. (Benedetta colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore. [Lc 1, 45])

ANNA IENGO ?


«LA SINDONE MI AIUTA A CREDERE»

 

Perché accorrere così numerosi per vedere un’immagine? Perché tanto lavoro per invitare il più gran numero di persone a vederla con noi? E, prima ancora, perché quest’immagine?

Non so perché esiste quest’immagine, come non so il perché di tante cose che mi circondano. Ma essa esiste e comunica da secoli un messaggio cui non posso sfuggire. Dice che Dio ce l’ha data e che questo dono richiede attenzione, risposta d’obbedienza. Dice che un uomo ha sofferto quanto quasi non riusciamo a immaginare che sia possibile soffrire, che questa sofferenza ne ha estinto la vita, eppure non gli ha tolto la pace. Perché tanta sofferenza inferta gratuitamente? Perché l’uomo è così cattivo con l’uomo? E a che cosa serve tutto questo soffrire?

Ma, se fosse stata accettata per amore, questa sofferenza, viene da domandarsi se chi l’ha fatto poteva amare di più.

L'Uomo della Sindone (12.667 Byte)Tornano troppo spontaneamente al ricordo le cose narrate da quattro racconti, quelli dei Vangeli, sulla tortura che ha causato la morte di uomo vissuto tanto tempo fa e il cui ricordo non è ancora scomparso dalla storia, che anzi è riempita dalla sua presenza.

Generazioni e generazioni di uomini e donne hanno per secoli intuito che fra il racconto offerto da quell’immagine e quello dei Vangeli esiste una relazione di affinità che non è possibile ignorare e che ha fondato un rapporto religioso intensissimo tra il credente e la Sindone. E anche al non credente ha spesso ingenerato inquietudine e consolazione.

Attraverso il Vangelo, di cui si fa eco e cassa di risonanza, la Sindone dice all’uomo che la sofferenza ha un senso di salvezza, ma guai all’uomo che se ne rende colpevole col suo peccato. Attorno alla Sindone siamo proprio invitati a raccoglierci in massa, per dire il contrario di ciò che diceva la folla che circondava la croce di Gesù: so che per tutta la vita hai solo amato, che la causa della tua morte è stata la nostra negazione dell’amore vissuta attraverso il peccato; concedi a tutti di consolare il tuo soffrire con la nostra conversione di ogni giorno.

Quante volte mi hanno domandato se credo nella Sindone. Ho sempre cercato di rispondere che non credo nella Sindone, ma che la Sindone mi aiuta a credere, che la Sindone non è necessaria per la salvezza, ma se Dio me la dà come aiuto al mio cammino, gli dovrò rendere conto del fatto che le ho dato attenzione o che l’ho trascurata.

Chi fa quella domanda vuole solitamente sapere se sono convinto che sia proprio la "Sindone di Gesù". Perché, si dice, se non ha avvolto il suo corpo, la Sindone è un falso.

È molto difficile presentare in modo convincente la distinzione tra l’interesse, partecipatissimo anche da me, per quella domanda e il condizionamento a quella domanda per giustificare un rapporto d’affetto e di devozione per la Sindone. Vorrei tanto sapere se quel lenzuolo ha veramente avvolto il corpo del mio dolce Salvatore, e penso che con molta probabilità sia proprio avvenuto così. Ma non ne sono sicuro in modo totale, forse non lo potrò mai essere; e non è necessario saperlo con quella sicurezza per potere intrattenere un dialogo di vita con la Sindone.

Basta che la prenda e la guardi per quello che è e quello che dice. È un segno dell’amore del Signore, non è la sua persona, ma dall’umiltà del segno mi giunge un richiamo che mi scuote. Perché tanti uomini e donne sentano questo richiamo è stata preparata questa teca ed è stato rivolto a uomini e donne di tutte le condizioni l’invito: venite a sentire la voce che risuona da quest’immagine e lasciatevi interpellare dall’amore che parla attraverso questa sofferenza.

Mons. Giuseppe Ghiberti ?


5 Aprile 1998

XIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

 

L’invito a riflettere sulle reali possibilità di vivere un mondo migliore scaturiva dal messaggio che il Santo Padre, Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani in occasione della XIII Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta lo scorso 5 aprile, Solennità della Domenica delle Palme.

"Educazione alla legalità per una Città più vivibile", questo in uno slogan, il programma dell’iniziativa a cui hanno risposto numerosi rappresentanti di Associazioni e Gruppi cattolici e di volontariato. È bastato davvero poco perché tutti i partecipanti fossero in sintonia, oltre che d’intenti e di idee, anche "vocale", perché la Marcia per la Legalità, che muoveva da Piazza IV Novembre per raggiungere il Seminario Arcivescovile, aveva lo scopo tutt’altro che trascurabile di "Dare voce a chi non ha voce" Tra i molti messaggi scritti su cartelloni e striscioni, ne cito uno per tutti: "Lo Spirito di Dio è presente nell’uomo, cristiano o no, per dargli il coraggio di vivere da uomo e costruire per tutti la città dell’amore". Un sit-in veniva messo in atto per protestare, invece, contro quanti dell’illegalità ne hanno fatto uno stile di vita.

La prima risposta su come leggere, o rileggere, l’attuale stato di cose, vista la non florida condizione in cui tutti, chi più, chi meno hanno certamente qualcosa da lamentare, veniva dall’incontro di preghiera che si svolto alla presenza di S. E. Mons. Serafino Sprovieri.

"Scriverò la mia legge sul loro cuore" il tema di una riflessione che ogni individuo dovrebbe fare considerando il proprio rapporto con la legge. Ma più che di legge terrena, o terra terra, sarebbe lecito tenere in considerazione il fatto che ogni legge umana deve somigliare alla legge di Dio, e che per tanto non avrebbe alcun senso inscenare convegni, dibattiti, marce se tutte queste cose, interessanti quanto utili, non rientrano nel disegno di Dio sulla nostra vita.

Marcia della legalità (26.262 Byte)L’Arcivescovo facendo riferimento ai brani scelti (Ger 31, 31-34; Mt 5, 20-24) ammoniva l’atteggiamento così diffuso di ergersi a giudici, troppo semplice ed infruttuoso per un vero cammino di fede. È necessario che cresca sempre più la fiducia in Dio con un consenso pieno e totale per essere davvero costruttori di pace. "... nessuna legge è più grande dell’amore, solo il perdono vince ogni divisione e soltanto Cristo è la pace dell’uomo"...

In altri termini, il percorso è ormai tracciato e solo lo Spirito Santo dona al cristiano la libertà e la fedeltà necessarie ad un impegno che vada ben oltre la paura di fallire!

È tempo che si cominci a VEDERE quello che altri forse non vedono, INTENDERE quello che altri forse non comprendono, ANNUNCIARE quello che abbiamo visto e inteso (o, se preferite la formula breve: Io vedo, sento e soprattutto parlo!).

Per comprendere poi se, e come è possibile conciliare cristianità, legalità e politica è stato necessario non solo spostarsi nell’Auditorium del Seminario, ma soprattutto cambiare interlocutore. Per dare testimonianza della propria esperienza di politico-cristiano (il termine non fa riferimento a nessuna coalizione, né "poli", né "pool" passati, presenti né, tanto meno, futuri!), sono intervenuti: l’on. Piero Badaloni, il sen. Davide Nava, il dott. Roberto Russo, il dott. Pasquale Viespoli.

Quattro i punti fondamentali per una politica corretta, secondo Piero Badaloni: la legalità deve essere sinonimo di non ostruzionismo. Il governo deve essere senza demagogia. Il politico deve essere imparziale. Deve esistere un rapporto corretto tra cittadini e istituzioni. Dunque, non facile cosa la politica se le regole non vengono rispettate già da chi le detta e, soprattutto, se subite in tacito assenso. I governati al pari dei governanti si rendono responsabili di quei fenomeni, passati e presenti, che tanto scandalizzano l’opinione pubblica, dunque, secondo Badaloni se un cambiamento deve attuarsi deve riguardare tutti e a tutti i livelli.

Per il sen. Nava è necessario recuperare il "senso" della vita, diceva questo pensando all’Unione Europea: "È difficile sentirsi cittadini europei se in realtà non ci si sente abbastanza cittadini italiani". Il presidente della Provincia, dott. Russo, poneva l’accento sulla questione lavoro, o meglio, mancanza di lavoro, e su come certi atteggiamenti scorretti (tangenti, prevaricazioni, compromessi...) trovino terreno fertile laddove il problema non solo è di difficile soluzione, ma addirittura allo stato cronico. Il sindaco, dott. Viespoli, facendo riferimento alla propria esperienza politica e cercando di dare una risposta a chi in sala denunciava situazioni di pura illegalità vissute sulla propria pelle, sottolineava il bisogno di una conoscenza maggiore dei propri diritti se vogliamo che questi siano rispettati, e, soprattutto, la necessità di più coraggio di denunciare situazioni reali, non presunte di illegalità. In altre parole, denunciare si, ma con tanto di prove alla mano e non soltanto per sentito dire, rimettendo così agli organi preposti la decisione di condannare o assolvere, nella speranza che, da accusatori, non di diventi accusati...

Da più parti si vocifera, anche su carta stampata, dell’esistenza di una sorta di sindrome che, pare abbia colto un po’ tutti, quella del moralista, capace di giudicare, sempre e comunque, tutti ma proprio tutti, nessuno escluso. Beh! Non siamo angeli, se così fosse non avremmo bisogno né di leggi, né di governi. Forse, dovremmo soltanto smetterla di fare distinzioni tra santi e peccatori, non vi sembra!

Io vorrei concludere con una frase tra quelle delle cartoline stampate per ricordare questa giornata: "L’equità delle risorse e la condizione dei beni sono solo un sogno?" Noooo! Non è l’equità il sogno, ma le risorse e i beni, forse si!!!

Marilina Pizzi ?


Mamma e bimbi (13.585 Byte)Affido minori per fine settimana

Dai anche tu un cenno di solidarietà verso i nostri ospiti. Se vuoi, adesso, puoi ospitare nella tua famiglia un bambino della Comunità "Oasi" nei fine settimana.

Casa - Famiglia per minori

"Oasi Villa S. Gallo"

Via Miranda, 32 - Roccabascerana (Av) - 83016
Tel./Fax 0825993520


Pasqua in parrocchia

"Triduo pasquale: la scoperta della fede"

 

Com’è tradizione, la Chiesa, durante la Settimana Santa, ricorda con riti e manifestazioni varie la Passione, la Morte e la Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Anche nella nostra Parrocchia si sono svolte funzioni atte a ricordare avvenimenti accaduti duemila anni fa. C’è stata la lavanda dei piedi del Giovedì Santo, coinvolgendo alcuni abitanti del quartiere. Il Venerdì Santo c’è stata la proiezione di un film sulla Sacra Sindone, ed inoltre nella Messa di mezzanotte del Sabato Santo c’è stato il Battesimo di ben sei bambini.

Da un’analisi superficiale, questi riti possono sembrare dei momenti di spettacolo, dove gli apostoli, hanno una bella tunica con delle fasce gialle o rosse, e don Nicola la sera del sabato, vestito di bianco, immerge in una fonte d’acqua santa i bambini da battezzare. Per un vero cristiano questi riti non sono spettacoli ma, momenti da vivere con tanta riflessione.

A questo punto nasce il Vangelo cristiano, cioè l’Annuncio che sulla croce non c’è solo un povero tra i poveri della storia, ma il Figlio di Dio che muore per noi.Messa in Coena Domini (27.387 Byte)

Con queste manifestazioni non si vuole imporre il Cristianesimo, ma proporlo per evitare ogni atteggiamento che possa peccare di presunzione o imposizione della verità.

La Verità cristiana è sempre annuncio di libertà, che ci permette di riconoscere Cristo nella nostra vita.Il Sacramento del Battesimo non è un semplice rito, con gesti ripetitivi, ma un evento di grazia, è l’incontro con Gesù. Non una parentesi nella vita di un credente, ma una tappa di un itinerario che ci rende vicini e simili a Cristo.

Giorgio & Nicolina De Vita ?

Settimana santa a San Vito

Com’è consuetudine, anche quest’anno, la comunità di San Vito ha celebrato, oltre alle solite SS. Messe, la settimana Santa. Unica differenza è stata la sede, infatti, mentre gli scorsi anni le celebrazioni avvenivano nella "chiesetta", quest’anno, a causa della quasi inagibilità della stessa, siamo stati costretti a celebrare la S. Messa presso la scuola elementare di San Vito.

La settimana ha avuto inizio con la Domenica delle Palme, o meglio il Sabato precedente, quando noi tutti abbiamo confezionato palme (rametti d’ulivo) di ogni genere, le quali sono servite il giorno dopo.

Infatti, la Domenica delle Palme ha proprio avuto inizio con la processione e la successiva benedizione delle Palme, avvenuta all’esterno della scuola, per poi continuare con la celebrazione presieduta da don Mario Iadanza. La settimana è continuata con la celebrazione, Giovedì, della SS. Messa in "coena domini", già nella quale abbiamo riscontrato un maggiore afflusso di fedeli che è andato sempre crescendo.

Poi, purtroppo, non possedendo un suolo Sacro, non abbiamo potuto istituire un vero e proprio Sepolcro, il quale è stato solo simboleggiato con piantine, infatti, il Venerdì Santo non è stata possibile un’adorazione tutto il giorno, ma solo durante la celebrazione che si è poi conclusa con la Via Crucis. La settimana si è ovviamente conclusa con la Pasqua di Resurrezione e con i consueti auguri. E sperando che gli auguri di "pace" non valgano per un solo giorno l’anno, ma anche per i restanti 364. Rinnoviamo a tutti voi tali auguri e speriamo di poter risolvere al più presto questa situazione provvisoria che riguarda la celebrazione della S. Messa a San Vito.

Rino Morante ?


Logo Casa di Alice (5.133 Byte)

Salve amici come va? Lo sapete anche quest’anno ci divertiremo insieme tutta l’estate! Dove?

Ovviamente a "LA CASA DI ALICE" la scuola estiva per i bambini dai tre agli undici anni che aprirà i battenti a partire dal 15 giugno ogni giorno, escluso la Domenica dalle ore 8:00 alle 13:30 (Sabato dalle ore 8:00 alle 10:30).

La quota settimanale (da versare anticipatamente) è di £. 20.000 a bambino più £. 5.000 d’iscrizione. Sono previste riduzioni per i fratelli.

Per maggiori informazioni contattare direttamente in parrocchia: Cavuoto Alessandra, Donatiello Tiziana, Russo Melina.

P. S.: Non mancate ci divertiremo con canti, danze, giochi e se volete impareremo anche i balli latino - americani!


Il commento di padre Paolino

Gli immigrati un problema in più

 

Padre Paolino (4.085 Byte)Non so se qualcuno abbia osservato che, fra le tante cose che si fanno "all’italiana", c’è anche la beneficenza, fatta appunto, "all’italiana", ed è quella praticata, oggi, con gli immigrati che ci troviamo in casa.

Una beneficenza fatta di chiacchiere e di promesse non mantenute. Noi siamo imbattibili nell’illudere la gente; e non ci è difficile, dal momento che abbiamo illuso perfino noi stessi con la storia di essere la quinta potenza economica del mondo, senza pensare che, dal Garigliano in giù, c’è un’Italia che resta ancora a livello di Terzo mondo. Comunque sia, questa gente ormai è in Italia, e non la si può buttare a mare. Bisognava pensarci un po’ prima, e non spalancare le porte all’immigrazione "selvaggia". E tale resta, anche dopo la "legge Martelli", che mi sa tanto di populismo e di demagogia. I crudeli episodi di violenza che spesso avvengono tra di loro, non sono che la spia di povera gente dannata, senza lavoro, senza casa, senza futuro.

L’Italia tutta – e non solo il Sud – sotto l’aspetto dell’occupazione e della casa non ha da offrire molto, anzi niente. Non penso che ad un affamato, sbrindellato e senza un tetto, si possa offrire come pranzo e come alloggio le nostre canzoni e le nostre fantasie o lo spettacolo delle nostre ballerine sgambettanti tra lustrini e pennacchi.

Non si e mai pensato quale veicolo di illusioni costituisce la TV per la povera gente del Nord Africa, dove essa viene agevolmente captata. Un ragazzo tunisino, regolarmente clandestino e regolarmente rispedito al suo paese, dichiarava in una intervista che sarebbe tornato comunque in Italia e, anzi – udite, udite! – aveva grande nostalgia non di Napoli, ma di Poggioreale, che è l’infernale carcere della città. E, come lui, son tanti di loro a ragionare così, e lo so per averli avvicinati in carcere. Ora a questi nostri cari fratelli extra-comunitari o di colore bisogna far capire qual'è la nostra reale condizione. Abbiamo suppergiù due milioni di disoccupati, e per la gran parte giovani. E questo milione di "ospiti" si va ad aggiungere a quei due milioni: questa l’amara verità, e non altra.

E poi c’è da fare un’altra non piccola considerazione. Leggo in un’inchiesta che tra gli immigrati sono molti i laureati e i diplomati, o hanno in media dieci anni di studio alle spalle.

"Una straordinaria ricchezza per noi", è stato detto. Sarà. Ma io penso che, se cosi fosse, abbiamo fatto doppio male, perché abbiamo sottratto a paesi poveri questa autentica ricchezza, e non abbiamo arricchito il nostro paese, dal momento che, saremo poveri di tutto, ma non di diplomati e laureati disoccupati. Dirò come la penso: la nostra politica sull’immigrazione non è una politica seria.

È, più o meno, in pratica, l’equivalente della vecchia politica dello Stato liberale dei nostri nonni, mandati alla ventura o allo sbaraglio. A costo di scandalizzare, dirò di più: non è nemmeno vera carità cristiana. Perché, per fare davvero carità, non basta, come si dice, il "buon cuore", ci vuole anche una "buona testa".


"TU SEI LA MIA GIOIA... ECCOMI"

 

LO SLOGAN della XXXV Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di quest’anno, "Tu sei la mia gioia... Eccomi!", rimanda ad un’aspirazione insopprimibile di ogni essere umano. Logo XXXIV GMdP(12.029 Byte)La gioia e il traguardo più universalmente cercato, ma più difficile da raggiungere, poiché non può aversi gioia senza adesione alla verità e la gioia è tale soltanto se conquista ed espressione della nostra libertà.

Ogni qualvolta la nostra libertà rifiuta di accettare la verità, va incontro a gioie transitorie e illusorie, soprattutto perché la condizione umana e segnata dal dolore e dalla sofferenza fisica, psichica e spirituale. Infiniti miraggi si propongono come datori di felicità, ma la gioia vera è quella che matura nella sofferenza, che sa resistere alla prova, che scaturisce anche dall’apparente sconfitta.

Può accadere che proviamo persino un sentimento di paura ad avvicinarci alla vera sorgente della pace interiore e, quindi, della gioia. E questo perché abbiamo paura di mettere la nostra libertà al servizio della verità, nella quale soltanto possiamo trovare la gioia che discende dall’aver scoperto il significato profondo della nostra vita.

La vera gioia, però, non ha nulla in comune con la dissipazione, con lo stordimento, con il fanatismo. L’adesione alla verità, che è all’origine della nostra gioia, non è sicurezza arrogante e presuntuosa, ma trepida certezza, perché siamo consapevoli della nostra fragilità. Portiamo, infatti, il tesoro della verità in vasi di creta. La nostra gioia viene da Cristo, dall’aderire a Lui che è Via, Verità e Vita. Sappiamo bene, pero, quando sia arduo essere fedeli a questa vocazione, poiché mille cose, che non sono verità e che non generano gioia, ci attirano molto.

Ecco perché non dobbiamo tanto preoccuparci di manifestare questa gioia, quanto comportarci in modo che gli altri possano scoprire in noi questa gioia profonda che supera ogni altro sentimento. La nostra gioia, allora, si trasforma nella testimonianza più credibile della nostra adesione a Cristo. Lui soltanto è la gioia. E di questo tutti sono chiamati ad essere testimoni, in modo particolare coloro che si consacrano a Dio, specie tra i giovani.

Vito Magno ?


emente...Brevemente...Brev

Inaugurazione statua a P.Pio (18.221 Byte)

Marzo - Inaugurazione statua Padre Pio in Via L. Piccinato.

Inaugurazione statua S.Cuore (19.241 Byte)

Giovedì 23 Aprile - Inaugurazione statua al Sacro Cuore di Gesù nel parcheggio fra Via C. Battisti , Via Milano,
Via Firenze e Via Napoli.

Pellegrinaggio a Castelpretroso (19.974 Byte)

30 Aprile - Pellegrinaggio parrocchiale
inizio mese Mariano a Castelpetroso


Messaggi da Internet

 

Da: Maurizio Misinato mercoledì 4 febbraio 1998 18.43

Il sito è gradevole e ben realizzato. La pace di Nostro Signore vi accompagni sempre

Maurizio

Da: C1B8 mercoledì 11 febbraio 1998 14.52

...spero di non fare figuracce... quindi ANGELONERO sei tu, il parroco con la barba...spero...altrimenti...che figura... Se così fosse, ti faccio i miei complimenti per l’originalità e la modernità delle idee...sono molto più ottusi i tuoi compagni di

chat...a quanto ho visto oggi!!!

Un saluto

Eva

Da: Sabino Iannuzzi sabato 14 marzo 1998 23.11

Saluti dalla rete

Sabino

Da: Carmine Fallarino martedì 17 marzo 1998 22.42

Ho visitato il vostro sito

Da: Elena mercoledì 21 aprile 1998 23.20

Ciaooooooooooo, io sono Elena. Ciao a tutti un grande SMAKKKKKKKK La pagina è supermegagalattica ! :-) Wow! Spero di poter venire presto a trovarvi !!!

Da: Antonio Altieri venerdì 24 aprile 1998 18.55

Carissimo Don Nicola De Blasio sei un grande. Uomo del popolo, grande carisma che sfiori le anime delle persone in modo eccezionale. Chi ti scrive è l’Obiettore di Coscienza Antonio Altieri che tanto ti stima e ti vuole bene. BUON LAVORO

Da: Henry martedì 5 maggio 1998 15.32

Esimio Prof. Nicola colgo l’occasione per salutarti. Con l’augurio di incontrarti in chat ti invio salutoni.

Enrico (@MisterXXXXX_)

Da: don Giovanni Benvenuto mercoledì 6 maggio 1998 0.28

Ciao! Spero che mi scuserai per la mia invadenza... sono un sacerdote genovese di 26 anni. Volevo segnalarti la mia pagina, nella speranza tu possa trovare in essa un utile servizio. Scusandomi ancora per il disturbo, ti porgo i miei piu’ cari saluti, che tramuto soprattutto in preghiera.


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