SAN MODESTO NEWS

Bollettino n.24

Settembre - Ottobre - Novembre 1997

buona lettura...

 

PRONTI...VIA!

Benvenuti nel nuovo mondo di San Modesto News.

Come potete notare cambiano molte cose in quello che è il nostro bollettino Parrocchiale. Innanzitutto niente più solo informazione ma anche sondaggi, opinioni e rubriche. Si, le due novità sono proprio la rubrica Posta e RisPosta, a cui potete far pervenire tutti i vostri quesiti per avere in cambio risposte e consigli, e la rubrica "Pagine di Diario" in cui pubblicheremo tutto ciò che ci perverrà quali poesie, racconti, emozioni, pensieri, memorie e quanto altro viene fuori dai vostri diari personali.

Per ogni numero del bollettino si stampano circa 1500 copie il che vuol dire raggiungere capillarmente 1500 famiglie, cioè tutta la nostra Comunità Parrocchiale di 6000 anime... e anche qualcosa in più.

Ma ciò non ci basta! Noi della redazione (che altri non siamo se non collaboratori del Parroco) vogliamo che sentiate vostro San Modesto News per questo chiediamo che non vi limitiate a leggerlo ma collaboriate a costruirlo facendoci pervenire le vostre lettere per le due rubriche e articoli vari (attenti, se non in tema con lo spirito del notiziario, ci riserveremo di non stamparli).

Scrivete, scrivete, scrivete, allora a Rubrica "Posta e RisPosta" oppure Rubrica "Pagine di Diario" Redazione San Modesto News Piazza San Modesto, 1 82100 Benevento Potete anche Faxarci allo 0824361386 indicando la rubrica interessata. Altro modo di contattare la redazione è Internet: potete inviare la vostra E-Mail all'indirizzo smodesto@freemail.it specificando nel subject la rubrica a cui volete scrivere (se poi volete vedere la nostra Home Page o leggere il notiziario on-line l'indirizzo è: Http://www.parrocchie.org/benevento/modesto/)

Aspettando le vostre migliaia di lettere vi auguriamo buona lettura.

 

Anno Pastorale 97 - 98: all’insegna dello Spirito Santo

Colomba (5.021 Bytes)Carissimi, anche se in ritardo, il nostro notiziario ritorna e sempre più vorremmo che esso diventasse, non solo un foglio di collegamento per far giungere ai lontani notizie riguardanti le attività che si svolgono in parrocchia, ma, soprattutto quest’anno, uno strumento per aiutarci a crescere nella fede e prepararci nel modo migliore al grande Giubileo del 2000. Quest’anno pastorale sarà incentrato sull’approfondimento della conoscenza dello Spirito Santo, e tutte le attività che realizzeremo sono orientate a far maturare in noi una coscienza sempre più forte dei doni che il Paraclito ha posto nel nostro intimo.

La partenza di don Daniel ci ha lasciato orfani di un aiuto importantissimo, ma siamo certi che la comunione di preghiera aiuterà noi e lui a restare uniti spiritualmente.

Dicevamo che quest’anno tutte le nostre attività avranno come filo portante, il vivere seguendo la "voce" dello Spirito Santo; l’essere cioè uomini e donne che, come Maria, sanno "ASCOLTARE", "ACCOGLIERE", "MEDITARE", ANNUNCIARE".

Innanzitutto ASCOLTARE: questa è dimensione fondamentale del cristiano. Oggi veniamo sommersi da tante voci, (TV; Radio; Giornali; ecc...) e non tutte sono utili per edificarci come uomini e come cristiani, bisogna imparare a saper discernere, tra le tante voci, la Voce, quella che solo può ridare all’uomo la sua dignità, il Signore Gesù che è la Parola fatta carne. Ma anche la Sacra Scrittura se non è interpretata nella Chiesa e con la Chiesa, non può essere compresa, per questo abbiamo già avviato un corso biblico per capire cosa Dio ci chiede, per pregare con le sue parole e, soprattutto, fare la Sua volontà.

ACCOGLIERE: non basta il semplice ascolto fisico od intellettuale della Parola di Dio, bisogna soprattutto farla scendere nel cuore, cioè nella nostra dimensione più intima. L’accoglienza, vissuta come dimensione spirituale ci farà percepire più concretamente quali sono le nostre reali esigenze, il Signore Gesù nel suo Vangelo a più riprese ripete ai suoi discepoli: "Cercate prima il Regno di Dio ed il resto vi sarà dato in abbondanza".

MEDITARE: è la preghiera, non quella ripetitiva ed arida, fatta di formule o molto spesso recitata solo con la voce come una cantilena, mentre il nostro pensiero è rivolto altrove. La preghiera vissuta come meditazione e quella che alimenta la nostra fede e ci permette di ottenere da Dio tutto ciò che vogliamo.

ANNUNCIARE: ogni battezzato è PROFETA, cioè è colui che parla al posto di Dio, quindi ognuno di noi, secondo il proprio stato di vita, è chiamato a rendere testimonianza davanti agli uomini della sua scelta di fede, senza vergogna, ma con coraggio e coerenza.

L’annuncio più che essere fatto attraverso le parole, deve avvenire attraverso la testimonianza della vita, con esempi di rettitudine, giustizia e legalità. Un cristiano che vive e testimonia nel suo quotidiano l’adesione a Cristo, vale molto più di tanti discorsi, omelie (vedi Madre Teresa di Calcutta).

Tutto questo è possibile, basta volerlo e se ci lasceremo plasmare dalla forza dello Spirito Santo, potremo diventare una comunità che ha come scopo fondante e fondamentale vivere per Cristo, con Cristo ed in Cristo e servire il prossimo come Cristo,

senza timori o preoccupazioni, con la certezza che il Signore ci ricompenserà: "Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o figli, che non riceva il centuplo in case fratelli e sorelle e madrii e figli, insieme a persecuzioni, e la vita eterna". (Mc 10, 29-30)

Questo è il modo con cui vogliamo dire al Signore, datore di ogni Grazia, il nostro Sì, consapevoli di essere un umile strumento nelle sue mani e che tutto ciò che faremo lo faremo con umiltà e generosità ben sapendo che:"Siamo servi inutili, abbiamo fatto solo ciò che dovevamo fare".

Tenda (2.582 Bytes)

"Aspettando Qualcuno, non qualcosa"

Domenica 7 Dicembre 1997

ore 20:00 Inaugurazione della

Tenda dell’Amicizia

 

Intervista a don Daniel Ngure

Le sue immense capacità dialettali, la sua forte diplomazia hanno caratterizzato in modo chiaro e palese questa nostra intervista. Leggendo fra le righe si percepisce comunque la grossa volontà del nostro amatissimo vice parroco a non lasciare situazioni in sospeso. La frase "stare vicino spiritualmente e non fisicamente" è utilizzata forse proprio in questa direzione, volendo sottolineare l’importanza della spiritualità. Questa ci permette, in alcune situazioni (vedi la sua partenza), di capire il suo ruolo svolto nell’ambito della nostra parrocchia e di comprendere (con esagerata ammirazione da parte di chi scrive) le sue scelte.

Ormai sono passati poco più di quattro mesi da quando don Daniel ha lasciato la nostra parrocchia per ritornare nella sua terra natale e solo ora osiamo proporvi l’ intervista che abbiamo realizzato quando era ancora fra noi:

Gruppo e don Daniel (18.522 Bytes)Come sei arrivato a San Modesto?

Quando ero a Roma per studiare diritto canonico per volontà del mio Vescovo ho conosciuto don Pietro (vice parroco a San Gennaro N.d.R.). Questi sapendo che don Nicola cercava un sacerdote per essere aiutato, mi ha chiesto di venire a Benevento, e dal momento che avevo intenzione di lavorare in ambito pastorale ho accettato.

Che problemi hai avuto una volta arrivato a San Modesto?

San Modesto è una parrocchia ricca di molte cose sia positive sia negative. Le persone che vivono qui sono molto semplici e non hanno difficoltà ad accettare gli altri. Sono persone cui piace mostrare la fede ma qualche volta hanno grosse difficoltà a viverla.

Per te l’esperienza parrocchiale è stata molto importante. Sicuramente avrai avuto momenti belli e momenti brutti, ce ne vuoi parlare?

Tanti sono stati i momenti belli vissuti qui in parrocchia che hanno segnato in modo significativo la mia vita sacerdotale. Lavorare con i bambini, per esempio.: essi venivano da me a confessarsi cercando un amico con cui parlare e non un prete. Lavorare con i malati che soffrono di solitudine e mancanza d’affetto: attraverso di loro ho capito, infatti, che la mia salute è un dono. La benedizione delle case dove, ho avuto modo di incontrare persone meravigliose che per forza volevano offrirmi qualcosa. Persone semplici che non hanno difficoltà ad offrire ciò che hanno. I momenti brutti sono pochi. Ricordo, sempre in riferimento alle benedizioni delle case, che alcune persone non mi hanno aperto. In quel momento non capivo se questa reazione era generata dal colore della mia pelle o dal fatto che ero prete. Comunque queste cose lasciano il tempo che trovano.

Ci sono delle persone in particolare che ti mancheranno?

Don Nicola il quale nonostante sia un parroco non ha mai dimostrato di esserlo: è un fratello per me. Comunque non sono le persone in particolare che mi mancheranno ma la loro semplicità. La loro capacità di trasformare i momenti brutti in momenti belli. La loro voglia di fare e di dare. Infatti è troppo facile dire "io ho fatto" dovremmo dire "abbiamo fatto".

C’è qualcosa che vorresti dire a qualcuno e non l’hai mai fatto?

Avrei voluto dire molte cose a determinate persone. Purtroppo non ci sono riuscito perché il momento opportuno non è ancora arrivato, spero di comunicare in altri modi con loro.

È più facile dirigere l’ufficio vocazionale o fare il vice Parroco ?

La difficoltà del lavoro in parrocchia consiste nel riuscire a trattare tutti nello stesso modo senza fare distinzioni. Comunque nonostante ciò preferisco fare questo tipo di lavoro, anche perché stai a contatto con persone diverse con esigenze diverse.

Proviamo a salutare le persone di San Modesto!

La partenza è una cosa fisica, mentre il rapporto spirituale resterà sempre. Vi porterò sempre nel mio cuore e spero che voi facciate lo stesso. Non soffrite! Questi sono momenti che aiutano a capire che cos’è l’amicizia, perché tante volte ne perdiamo il concetto in quanto questa con il passare del tempo diventa una cosa meccanica, una cosa abituale. Posso dire con tanta facilità che mai perderò l’amicizia. Io sarò vicino a voi spiritualmente anche se lontano fisicamente.

Allora noi con una mano alla gola cercando di sciogliere quel grosso nodo che va formandosi per l’emozione, e con l’altra cercando di bloccare qualche lacrima che ci scende giù per il viso, vogliamo salutarti. Ciao caro don Daniel.

Tempo e amore ... Questo è il problema !

"Passerà. Il tempo cura le ferite del cuore...". Chi è che non conosce questa bellissima canzone degli Stadio! Con parole semplici e senza mezzi termini evidenzia un problema di non facile soluzione. Infatti l’unica medicina a disposizione dei tanti "malati d’amore" sembra essere proprio il tempo. Quante volte ci siamo chiesti, forse senza riuscire nemmeno a dare una risposta esaustiva, che significato abbia. Sembra strano ma il problema interpretativo che si pone per questa parola si pone anche per la parola amore. Allora viene spontaneo chiedersi come può il tempo - termine a cui non si riesce a dare un significato concreto - guarire un male che nasce da un sentimento ancora più controverso nel significato? Qualcuno direbbe "ai posteri l’ardua sentenza". Cultura a parte, per i sofferenti di cuore ciò non basta: non bastano forse nemmeno le giornate trascorse a pensare cosa fare, cosa dire e come comportarsi di fronte ad un problema simile. Intanto le settimane passano, così anche i mesi, ma tutto resta uguale. In realtà le persone non cambiano in funzione del tempo, ma in funzione dei sentimenti. Quanta gente di giovane età è vecchia dentro, con un animo spento ed un cuore affaticato.

Cupido (2.923 Bytes)Allora viene spontaneo interrogarsi sul legame esistente tra tempo e amore, quasi a voler sottolineare l’esistenza di un tacito accordo tra due elementi fondamentali del nostro vivere quotidiano. Può esistere l’amore senza il tempo, ovvero può esistere il tempo senza l’amore? Sembra quasi voler porre un quesito shakespiriano, cercando di mettere in correlazione due aspetti fondamentalmente diversi tra di loro ma comunque complementari. Se è vero che tutto si muove e si trasforma grazie al tempo, non si può certo nascondere che tutto nasce e vive grazie all’amore. Insomma il nostro è un dilemma che sembra non aver soluzione, soprattutto perché si cerca di dare una risposta ad un argomento che di razionale ha ben poco. Chiunque, dal più bravo filosofo al più maldestro scrittore, quando ha cercato di trattare questo problema ha comunque trovato grosse difficoltà soprattutto quando bisognava spiegare il legame esistente tra i due aspetti che - a parere di chi scrive - sembrano essere due facce di una stessa medaglia: l’una dipendente dall’altra. Allora volendo trarre una conclusione seppur sommaria è necessario sottolineare il fatto che, banalità a parte, chi sceglie di amare, sceglie di inseguire un sogno; e sebbene il tempo a sua disposizione sia limitato, (i bei sogni durano sempre poco) non rinuncerà mai all’amore, anche perché non amare significa morire e quindi rinunciare al tempo. Il dubbio amletico resta !!

1998: anno dello Spirito Santo

Pensate al primo gesto che un cristiano fa entrando in un luogo di culto, il segno della croce, e a come quest’ultimo rappresenti per molti quasi una abitudine, oserei dire quasi un riflesso condizionato. Se pensate, invece, al significato vero, reale che quel semplice gesto riassume, comprenderte il motivo per cui vorrei richiamare la Vostra attenzione sulla Trinità, che è "alla radice della fede vivente della Chiesa" e in particolare sulla Persona dello Spirito Santo perché "nessuno può dire "Gesù è Signore" se non sotto l’azione dello Spirito Santo stesso".

È questo il punto di partenza di un discorso che non vuole e non deve essere un tentativo di ribaltamento di un ordine gerarchico che di fatto non può esistere, correndo il rischio, tra l’altro, di mettere in dubbio il dogma stesso della Trinità; al contrario è necessario comprendere l’importanza fondamentale che lo Spirito Santo ha per la nostra fede, nonostante sia l’ultimo nella rivelazione della Santa Trinità.

La pedagogia della "condiscendenza" divina (introdotta da san Gregorio Nazianzeno), per spiegare questa progressione, sostiene che "l’Antico Testamento proclamava il Padre e più oscuratamente il Figlio. Il Nuovo ha manifestato il Figlio e ha fatto intravedere la divinità dello Spirito. Ora lo Spirito ha diritto di cittadinanza in mezzo a noi e ci accorda una visione più chiara di sé stesso. Infatti non era prudente, quando non si professava ancora la divinità del Padre, proclamare apertamente il Figlio e, quando non era ancora ammessa la divinità del Figlio, aggiungere lo Spirito Santo come un fardello supplementare, per usare un’espressione un po’ ardita... solo attraverso un cammino di avanzamento e di progresso "di gloria in gloria", la luce della trinità sfolgorerà in più brillante trasparenza".

Nel cammino di preparazione al terzo millennio, secondo le indicazione del Papa, il 1998 sarà dedicato allo Spirito Santo.

È chiaro che la catechesi non può non annunciare il primo dei misteri della fede: l’unità e trinità di Dio e aggiungerei: "la catechesi si compie sotto l’azione dello Spirito Santo, per mezzo di Lui la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa e nel mondo"...

 

Accadìa: un’esperienza con i ragazzi dell’A.C.R.

"Il Signore Dio è grande, esiste e ce ne da’ prova nelle più semplici azioni, nei gesti meno aspettati, nell’amore donato gratuitamente" queste sono state le ultime cose che ho pensato alla fine del campo A.C.R., trovandomi insieme ai ragazzi in una stanza della struttura che ci ha ospitati per sette giorni, dal 28 Luglio al 3 Agosto. Località Accadìa, provincia di Foggia 750 metri di altitudine, paesaggio spettacolare, grandi montagne, alberi giganti, un cielo che di notte era scenario di miriadi di stelle, e poi noi: 33 bambini, 10 educatori (Antonio, Pina, Edmondo, Antonella, Simona, Felicina, Rino, Catia, Katia, Viviana), 5 cuochi. Nient’altro. Siamo partiti il 28 mattina, tutti carichi di borse, borsoni, valigie e zaini pieni di cose alla fine rivelatesi inutili. Era uno spettacolo vedere tutti i bambini riuniti davanti la nostra chiesa. Tanti visi sorridenti, felici finalmente di poter "andare in vacanza". Ma che vacanza! Forse eravamo un po’ tutti ignari di quello che realmente ci aspettava. Gruppo educatori (22.909 Bytes)Un’avventura, non solo per condizioni materiali - abituati come siamo a tutti i comfort di casa - ma anche e soprattutto per la scoperta di noi stessi, tutti indistintamente. I ragazzi erano divisi nelle tre solite fasce di età: 6-8 anni, 9-11, 12-14. I gruppi svolgevano attività separate indirizzate a quelle che sono le necessità obbiettive di ciascuna età. Il tutto si svolgeva però in sincronismo, regolati da un orario che segnava i vari momenti della giornata: sveglia, lodi, colazione, pulizie, inizio attività, Angelus, giochi, pranzo, riposo, ripresa attività, merenda, momento liturgico, cena, serata sotto le stelle, silenzio. I tre gruppi si riunivano per l’Angelus, le lodi, per i pasti, e la sera quando si svolgevano giochi comuni per tutti e durante le pulizie. Infatti i ragazzi erano ancora suddivisi per gruppi di lavoro come servizio mensa, piatti, pulizia camerate ecc. Sarebbe ora sicuramente impossibile raccontare e descrivere tutte le attività svolte, anche perché se ne sminuirebbe il senso. Ciò che le ha accomunate è stato comunque un grande senso di responsabilità fiducia in se stessi e nel prossimo, amore scambievole. È in questi momenti che ci si rende conto realmente come è bella la vita, qual è il suo vero aspetto. Ad Accadìa, noi tutti abbiamo respirato Dio in ogni luogo ed in ogni cosa. La ragazzi A.C.R. (14.180 Bytes)Sua presenza, difficile da cogliere tante volte nella quotidianità, si rivelava invece qui con semplicità e fermezza. Noi educatori talvolta capivamo che quello che facevamo, quello che dicevamo e trasmettevamo ai ragazzi erano messaggi più grandi anche di noi. A parlare era direttamente il Signore. Sette giorni carichi di ricordi, scolpiti nei nostri cuori, che ancora oggi nei momenti più difficili aiutano ad avere fiducia nel progetto che Dio a fatto su di noi. Vorrei, per concludere, trarre un’immagine in particolare di questa nostra esperienza. Era il primo Agosto ed io, Antonella, Rino, Viviana ed Antonio, educatori del gruppo 12-14, ci trovavamo nella nostra cappellina - una tenda fornita di semplici cose tra cui importantissimo il "libro dei sogni" custode delle nostre impressioni. Il tempo era bruttissimo, pioveva quasi, tirava un vento che faceva alzare e scuotere tutto. Eravamo riuniti in preghiera, ed in quegli attimi di tensione, tenendoci per mano ho avvertito, anzi tutti abbiamo avvertito, che il Signore era lì in mezzo a noi, ci confortava e incoraggiava a non temere nulla. E così, infatti, fino alla fine della nostra celebrazione ci siamo semplicemente affidati a Lui, sicuri che lì dentro, sotto ai suoi occhi vigili, niente poteva accaderci se non un rafforzamento della nostra fede in Lui.

Un grazie a tutti i ragazzi reduci da questa esperienza e a Dio che ci rende testimoni della sua parola.

 

Accadìa: campo-scuola giovani

Cosa ne è stato del campo-scuola? Certo sono passati poco più di due mesi, ma di questa esperienza sicuramente significativa, forse non se ne è parlato abbastanza. Il campo-scuola (per chi non lo sapesse) è una tappa, una verifica annuale per quei giovani che frequentano le attività parrocchiali. Durante il campo i diversi gruppi si riuniscono e ognuno di loro porta le proprie esperienze. Chi ha fatto un percorso con un gruppo quindi non dovrebbe mancare assolutamente a questo appuntamento.

Servizio Piatti (19.511 Bytes)Quest’anno l’avvio del campo è stato preceduto da una pre-esperienza, ovvero tutti i gruppi si sono incontrati in parrocchia e, con la collaborazione del nostro amatissimo Don, sono stati forniti degli elementi giusti per una buona riuscita del campo. Obbedienza, spirito di adattamento, spirito di condivisione, spirito di avventura, spirito di affermazione ne sono alcuni. Ognuno prima di partire si è caricato di uno zaino abbastanza pesante e molto particolare in cui ha messo, sogni, desideri, modo di essere ed un grosso diario, dove appuntare giornalmente i propri pensieri. Così la mattina del 20 Agosto è avvenuta la partenza, destinazione Accadìa. Anche per quest’anno il campo-scuola si è svolto in questa simpatica cittadina pugliese. Per chi c’era già stato, con piacere ha ricordato i luoghi e l’esperienza già vissuta, per chi no, invece, è stata una piacevole novità. Una volta sistemate le valigie si è dato inizio al campo. La giornata tipo aveva inizio con le lodi, dopo di che la colazione e le pulizie, poi l’incontro con i gruppi seguito dal deserto. L’assemblea generale veniva fatta la sera dopo la santa Messa e il fuoco. Il tema-vangelo di quest’anno prevedeva uno studio delle beatitudini, trattato giorno per giorno con diverse schede e proposte di lavoro davvero interessanti. Naturalmente non poteva mancare la cappellina con il libro dei sogni dove meditare e parlare con Gesù. Quest’anno purtroppo il tempo molte volte non è stato nostro amico: per la maggior parte del campo ha seminato pioggia e freddo.

Quando è giunta l’ora della partenza qualche lacrima ha fatto capolino sul viso di molti e una volta giunti a Benevento la promessa è stata di rincontrarsi per una verifica post-campo e soprattutto di portare nella vita degli altri questa esperienza. Un ringraziamento particolare alle cuoche che hanno dato la loro disponibilità e naturalmente a don Nicola che ci ha dato ancora una volta la possibilità di vivere questa esperienza. Ora non rimane che fissare il nostro appuntamento per l’anno prossimo, anzi per il campo invernale del prossimo Gennaio. Che ne dite siete pronti per questa nuova esperienza?

Arrivederci a presto!

 

Giovani-Adulti: inizio attività

 

L’estate è ormai finita, siamo anche entrati in autunno e, contrariamente a come tradizionalmente è dipinta questa stagione, in parrocchia questo è il momento del risveglio delle attività.

Noi del gruppo Giovani-Adulti il giorno 3 Ottobre abbiamo ricominciato le nostre attività formative con una celebrazione che voleva accogliere i nuovi arrivi nel gruppo (sia chi passava dal gruppo Giovani, sia chi iniziava ora a frequentare il gruppo parrocchiale).

All’inizio della celebrazione ci siamo ritrovati noi (i "vecchi" del gruppo) radunati intorno all’ambone mentre i "nuovi" erano sparpagliati (e isolati) per la navata, il tutto al buio (o meglio c’era un’unica candela che dava luce per leggere). Questo serviva per "far vivere" la paura dell’essere soli ma anche per far nascere "la domanda d’aiuto". Alle parole del canto "Erano uomini senza paura..." ognuno di noi "vecchi" con una candela accesa in mano è stato inviato verso uno "nuovo" portando la "luce". Tante candele accese esprimono un senso di calore e, allo stesso momento, di raccoglimento: ognuno "luce" per l’altro (la chiesa illuminata solo da una dozzina di candele crea un’atmosfera irreale; sembra di stare nelle catacombe, tra le prime comunità cristiane).

Durante il canto "Vieni e seguimi" è stato distribuito, alle varie coppie, il sale (segno della missione terrena). Subito dopo le coppie sono chiamate davanti all’altare dove ognuno aiuta l’altro a lavarsi le mani (acqua segno di purificazione; ma, anche, in contrapposizione, sete di ciò che manca all’uomo), segno che indica quasi la scelta di cominciare a camminare insieme sulle orme di Gesù. S’inizia a formare il nuovo gruppo, tutti ci ritroviamo seduti insieme, ai primi banchi.

il Gruppo dei Giovani al campo (30.807 Bytes) La luce delle candele permette di vedere il gruppo nel suo insieme, ma non è tanto forte da consentire il riconoscimento dei singoli membri nonostante ne riveli la presenza. Durante il canto "Acqua siamo noi" ci disponiamo, mano nella mano, intorno all’altare dove ci dividiamo un pezzo di pane (simbolo dell’essenzialità e della condivisione). Si crea la comunità alla scoperta di Dio (per noi il gruppo Giovani-Adulti). Si accendono le luci, termina la celebrazione.

Tutta la celebrazione possiamo riassumerla così: dopo aver verificato la paura dell’essere soli, sperimentata la "luce" da seguire (Dio), conosciuta la nostra missione (il sale) dovendo rompere con il passato di peccato (l’acqua) c’impegniamo a portare il regno di Dio anche quaggiù (pane, condivisione).

Nel gruppo abbiamo subito fissato le regole essenziali:

  1. L’incontro è fissato per il Venerdì;
  2. Dura un’ora (dalle 20:30 alle 21:30) quindi niente ritardi;
  3. Chi è assente s’informa su eventuali impegni e/o appuntamenti;
  4. È meglio portare una penna e un’agenda per prendere appunti.

Se hai più di 20 anni, non sei sposato/a e hai intenzione di camminare con noi alla ricerca della tua vocazione sei invitato/a a partecipare ogni venerdì alle ore 20.30 ai nostri incontri.

Propositi e proposte del gruppo F.C.N.

Con l’arrivo di Settembre, sono ricominciate in parrocchia tutte le attività pastorali, e anche le Famiglie del gruppo F.C.N. (Famiglie in Cammino sulle strade di Nazareth) sono ritornate ad incontrarsi. Quest’anno abbiamo constatato che siamo più numerosi e all’interno del gruppo ci sono alcune novità. Accanto alla prima coppia animatrice e fondatrice del nostro gruppo, sorto nel 1994 e cioè Angela e Valentino, hanno ricevuto il mandato il 5 Ottobre, da don Nicola altre tre coppie animatrici, Mimmo e Damiana Morosini, Pietro e Giulia Tedesco e Enzo e Anna Orrera che avvalendosi della collaborazione di suor Giovanna animeranno i nostri incontri.

Altra novità di quest’anno è stata l’introduzione del corso biblico seguito da quasi tutti i componenti del gruppo F.C.N. e tenuto da don Nicola, come egli stesso ha detto per crescere nella nostra identità di cristiani, in una fede matura e consapevole, con due traguardi da raggiungere: 1) sollecitare e motivare un incontro personale con la Bibbia; 2) aiutarci a leggere il Testo sacro nella giusta prospettiva e con le conoscenze sufficienti per poter comprendere il suo messaggio. Noi, coppia del gruppo F.C.N., a seguito delle esperienze maturate negli anni addietro e in quello attuale, preghiamo la santa Famiglia di Nazareth affinché altre coppie riescano a intraprendere questo cammino che ci ha valorizzato e unito nella fede e nell’amore.

25 Ottobre: veglia missionaria

Quest’anno l’Ottobre missionario è stato vissuto in un modo diverso nella nostra parrocchia. Quando ci hanno chiesto di partecipare alle riunioni di "animazione missionaria", eravamo molto entusiaste ed abbiamo svolto il nostro compito con grande volontà. Infatti al centro delle Adorazioni di questo mese c’è stato "lo spirito missionario", mentre lo scopo principale delle nostre riunioni è stato quello di conoscere a fondo la vita e le idee di Ernesto Olivero, importante ospite che avrebbe dovuto partecipare alla veglia tenutasi il 25 Ottobre presso il seminario. Il più grande merito di questi è aver fondato il SER.MI.G. (Servizio Missionario Giovanile) ed il suo unico sogno è quello di debellare la fame nel mondo.

Notevole è stata la partecipazione dei vari gruppi parrocchiali della diocesi, che con grande entusiasmo e calore hanno accolto un delegato di Ernesto Olivero il quale, purtroppo, per motivi di missione era assente. La sua testimonianza è stata molto importante per la riuscita della veglia. Solo così abbiamo potuto capire quale enorme sacrificio compiono i missionari "lasciando tutto per seguire la strada del Signore". Lo slogan, infatti, dell’Ottobre missionario di quest’anno è stato "per dare speranza al mondo".

Nel nostro piccolo, anche noi cercheremo di aiutare tutte le persone che sono in difficoltà per dar loro un po’ di speranza, sentendoci così anche noi delle piccole missionarie.

Logo Sermig (5.065 Bytes) SER.MI.G
Piazza Borgo Dora, 61
10152 Torino
Tel. 011/4368566
Fax 011/5215571
CCP N° 29509106

 

Tenda dell’Amicizia

Dal 7 Dicembre 1997 all’8 Gennaio 1998, Piazza San Modesto ospiterà la "Tenda dell’Amicizia", iniziativa fortemente voluta dal parroco don Nicola De Blasio e dalle forze sociali presenti nel rione (scuole elementari, comitato di quartiere, consiglio pastorale parrocchiale) al fine di rendere possibile lo svolgimento delle festività natalizie, ai cittadine del Rione e dell’intera città, in un più sereno e coinvolgente clima e soprattutto per permettere alle persone "sole" di avere un punto di riferimento.

Qui di seguito il programma di massima della manifestazione, suscettibile ovviamente di modifiche che saranno eventualmente comunicate.

Data Orario Attività
7/12 ore 20:00 Inaugurazione
Recital dei gruppi giovanili parrocchiali
dal 9/12 al 22/12 Mattinata AMICIZIA MEDICA: Visite medico-specialistiche e terapie gratuite
11, 18 e 29 /12 ore 16:00 AMICIZIA CON IL CINEMA: Cineforum per ragazzi
  ore 20:00 AMICIZIA CON IL CINEMA: Cineforum per giovani ed adulti
13/12 ore 17:00 LO ZECCHINO D’ORO DELL’AMICIZIA (bambini dai 4 ai 10 anni)
  ore 20:00 Recita dei ragazzi dell’istituto di riabilitazione "Annunziata"
20/12 ore 18:00 Recital dei fanciulli del catechismo parrocchiale 1° anno
21/12 ore 18:00 Recita dei fanciulli del catechismo parrocchiale 2° anno
  ore 20:00 DILETTANTI ALLO SBARAGLIO (ragazzi e giovani dagli 11 ai 25 anni)
dal 23/12 al 5/1 Mattinata AMICIZIA DELLA SCUOLA: attività di doposcuola, laboratori e corsi
  Pomeriggio AMICIZIA COL PROPRIO CORPO: Aerobica e Step
24/12 ore 20:00 Cenone di Natale
26/12 ore 20:00 Mega Tombolata Animata
27/12 ore 18:00


ore 20:00

Recita dei fanciulli edl catechismo parrocchiale S.Vito 1°, 2° anno e A.C.R. (9-11)

LA CORRIDA DELL’AMICIZIA (adulti ed anziani dai 26 ai 99 anni)

28/12 ore 20:00 COMMEDIA TEATRALE "IL SEGRETO DI ANGELA" del Gruppo teatro "U. Ricciardi"

Sono previste anche altre iniziative (in fase di definizione):

E per un maggiore coinvolgimento dei meno giovani sono previsti tornei di tressette, scopa, ballo liscio

La casa di Alice

Bambini (14.058 Bytes)Quest’anno per la prima volta nella nostra Parrocchia, grazie alla collaborazione del nostro Parroco, ha avuto luogo la scuola estiva ambientata sulla favola "Alice nel paese delle meraviglie" da cui il nome "La casa di Alice".

Con questa iniziativa noi ragazze abbiamo dimostrato che con un po’ di impegno e fantasia si può creare, in un rione come il nostro, un centro di accoglienza per i più piccoli dove possano divertirsi stando insieme. Con il loro sorriso e la loro voglia di giocare ci hanno insegnato che anche un bambino può portare nel cuore dei grandi gioia e felicità. Questa iniziativa ci ha dato anche la possibilità di lavorare, legando insieme utile e dilettevole. Le responsabili de "La casa di Alice" ringraziano tutti per la loro disponibilità e collaborazione.

Ciao, alla prossima esperienza!

 

"Non solo ... verde"

Patrocinata dal Comune di Benevento, dal Comitato di quartiere "Rione Libertà" e dall’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Benevento, si è tenuta, lo scorso 8 Novembre, la manifestazione: "NON SOLO... VERDE". Allo scopo di migliararel’utilizzo delle aree verdi in dotazione, in più vasto programma di recupero ambientale del rione, la manifestazione sottolineava la necessità di riaffermare il rapporto uomo-ambiante per assicurare una maggiore vivibilità e riqualificazione dell’ambiente urbano in questione con la messa a dimora di circa 4000 piante.

 

Un Natale migliore

Logo Prot.Civ. (1.604 Bytes) Associazione Volontari
Italiani per la Protezione Civile
Piazza Benedetto Croce, 9
Tel. 08 24 43 544

L’Associazione Volontari Italiani per la Protezione Civile ha promosso una raccolta di giocattoli da devolvere ai bambini delle zone terremotate di Marche ed Umbria nonché ai bambini poveri della città. Gli interessati possono effettuare la consegna presso i locali dell’Associazione (dalle 17 alle 21) oppure tutte le domenice (fino al 7 Dicembre) presso le parrocchie della città dove saranno presenti i volontari dell’associazione.

 


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