Parrocchia In...Forma

Bollettino n.6

7-14 Gennaio 2001

buona lettura...

Indice:


RINNOVATI A SUA IMMAGINE

Trent'anni dopo, un rito religioso, per iniziativa del profeta Giovanni, serve da pretesto - o da occasione - a un avvenimento grandioso: Quando il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il Immagine (13.415 Bytes)mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". In linguaggio biblico, lo squarcio improvviso che si apre nel cielo richiama l'idea di rivelazione celeste: Dio, all'improvviso, svela un mistero, un segreto altrimenti impenetrabile. Secondo la lettera del testo, l'apparenza di colomba, di qualcosa simile a una colomba, è un'espressione approssimativa, che indica immediatamente che si è in presenza di un simbolo. Subito dopo la sua immersione nelle acque del Giordano, Gesù riceve dal Padre la conferma della sua missione: missione di "Figlio", di Messia. Come nell'ordine naturale il vuoto d'aria impedisce la propagazione dei rumori e della voce, mentre il vento trasporta facilmente i suoni e le parole, così, sulla sponda del fiume, il Soffio di Dio, scendendo dall'alto, trasmette la parola della rivelazione celeste. In questa precisa circostanza lo Spirito di Dio si manifesta attraverso "l'apparenza corporea" di una "colomba", cioè mediante il popolo riunito presso il Giordano, come per rivelare meglio il ruolo di Gesù Messia quale unificatore del nuovo Israele, il popolo dei credenti, rinato da Dio, uscito dalle acque, libero come l'aria, libero come il vento. In altre parole, il Vento di Dio viene a comunicare a Gesù - e poi al popolo - le ali della sua libertà.
Il Battesimo di Gesù al Giordano costituisce l'inizio della vita pubblica del Signore. Dopo trent'anni trascorsi a Nazaret, Gesù inaugura la sua missione mettendosi in fila con i peccatori, per sottoporsi ai riti di purificazione di quanti volevano liberarsi dalle colpe. Gesù si presenta simile agli uomini, nella condizione di servo, compassionevole verso il nostro peccato fino a farsene carico e a pagare per tutti. Il battesimo di Gesù è una grande "epifania" del suo mistero: egli è solidale con i deboli e i perdenti, capace di incoraggiare, dare fiducia, rafforzare la speranza; si colloca dalla parte dei poveri e di quelli che non contano: la sua è una regalità di servizio e di amore. I Padri della Chiesa hanno visto in questo evento un grande significato teologico-salvifico: la voce del Padre che proclama la figliolanza divina; la vera unzione e l'invio alla missione messianica nella discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba. In Cristo si attua così la presenza perfetta di Dio che si rivela al mondo proprio attraverso l'effusione del suo Spirito: è lui che consacra Gesù per la sua missione di salvatore e rivelatore della Parola.
In questa celebrazione ricordiamo anche il nostro battesimo che è manifestazione dell'amore preveniente del Padre, partecipazione al mistero pasquale del Figlio, comunicazione della vita nuova nello Spirito; esso ci pone in comunione con il Dio trino ed uno e ci integra nella sua famiglia, la Chiesa. Il battesimo cristiano deve essere continuamente riscoperto come una trasformazione che lo Spirito Santo opera in noi, per fare di ciascuno, sull'esempio di Cristo, dei servi di Javhé, disponibili nell'amore e nell'offerta agli altri fino al sacrificio di se stessi. Esso, pur essendo il dono d'amore di Dio che si muove verso l'uomo ancor prima che l'uomo vada verso di lui, è anche adesione libera e personale e risposta da testimoniare nella formazione interiore e nella vita concreta. Dal battesimo fiorisce l'intera parabola della maturità cristiana: è una morte per la vita, è un sepolcro per la risurrezione.
Per mezzo del battesimo Cristo ci unisce a sé e ci comunica la sua stessa vita divina; ravviviamo quindi la coscienza del dono Battesimo (12.953 bytes)ricevuto e ritroviamo la freschezza del nostro inizio quando siamo nati nuove creature. Contempliamo, oggi in particolare, il volto umano e divino di Cristo, in cui riusciamo a intravedere anche i nostri lineamenti, e disponiamo il nostro cuore ad accogliere lo Spirito che ci rigenera a sua immagine, per partecipare al suo atteggiamento filiale che ci permette di riconoscere nel suo il nostro Padre e di vivere nella gioiosa certezza di essere anche noi figli amati e prediletti. Tutta la nostra vita allora non può non diventare un'irradiazione di questa sorgente d'amore. Con Cristo anche noi andiamo per le strade del mondo ad adempiere la missione di annunciare il Regno di Dio e la sua giustizia.

DON NICOLA


Don JOSE IGNACIO AVILA BARON
Il nostro Vice parroco si presenta

Don Jose (12.845 Bytes)Nato: a Viracachà (Boyacà) Colombia il 13 febbraio 1962
Genitori: Juan de Dios Avila; Caro Cipriana Barò (defunta)
Studi: Seminario minore e maggiore di Tunja, Università San Tommaso e Saveriana Colombia.
Ordinato Sacerdote il: 22 novembre1986
ESPERIENZA PASTORALE
Tutto il mio Ministero Sacerdotale è stato vissuto nell’ordinariato militare della Colombia in diversi luoghi della giurisdizione castrense come: scuola dei cadetti della polizia, scuola dei sottufficiali, vari dipartimenti di polizia del stato; lavoro pastorale in parrocchie della città di Bogotà. Sono venuto a Roma per completare gli studi in Diritto Canonico per un anno. La Colombia è lo stato con cui comincia il Sud-america con 27 dipartamenti, con un governo democratico eletto dal popolo, la sua capitale è Bogotà. La Colombia ha una popolazione di circa 50 milioni di abitanti; la sua lingua è lo spagnolo; ricca nella produzione agricola, come caffè, banane e altri frutti esotici, florido è anche l’allevamento del bestiame, inoltre il petrolio e alcuni minerali come il carbone sono la ricchezza del sottosuolo; la religione, nella maggioranza della popolazione, è cattolica. La Situazione della Colombia da vari anni è abbastanza difficile per il problema della violenza che si manifesta in molti modi. prima per la violenza generata per il problema del narcotraffico e adesso per i problemi politici. Forse nel passato il problema maggiore era la droga, ma in questo momento sono i movimenti dei guerriglieri, che esistono da 50 anni, soprattutto i militanti del gruppo FARC, che dominano 47.000 km. del territorio ottenuto, grazie all’attuale governo dal 1998, con la speranza di cominciare un processo di pace serio, situazione che non è migliorata. Da un altro lato esiste anche un tipo di violenza generata dai movimenti di destra che all’inizio trovarono concussioni con il governo che con questo atteggiamento raffreddamento i suoi rapporti con la guerriglia senza prevedere le conseguenza per la popolazione civile, che ha pagato tutto ciò con morti, sequestri, terrorismo, desolazione nelle paesi. I problemi sociali della Colombia non sono diversi degli altri stati latinoamericano, come la povertà che in fondo sono le cause che generano i problemi della violenza, la corruzione di alcune persone del governo, la disoccupazione per mancanza di lavoro, l’ingiustizia per la disuguaglianza sociale, la poca credibilità nell’autorità per scandali di mala amministrazione, etc. Questi problemi non sono estranei alla Chiesa. La Conferenza Episcopale Colombiana, e da questa ogni Chiesa diocesana ogni parrocchia, partendo dall’insegnamento dei valori dal Vangelo, ha aiutato a creare nella popolazione colombiana la coscienza di vivere al servizio degli altri, come Gesù, di lavorare per il bene comune, per essere strumento di pace, di vera liberazione e di salvezza.

Con affetto don Jose


Logo centro sociale autogestito depistaggio (3.031)

Parlano i giovani del
"CENTRO SOCIALE"

Logo centro sociale autogestito depistaggio (3.031)

Quando decidemmo di organizzare il "Natale nei Quartieri" eravamo consapevoli della difficoltà di portare a termine un’esperienza che metteva assieme i giovani dei centri sociali e i ragazzi delle parrocchie.
Ragazzi posano uno striscione (14.251 Bytes)E fu proprio perché la cosa ci sembrava difficile che decidemmo di farla. Il nostro appello era rivolto, indistintamente, a tutte le forze attive e propositive della città, al volontariato laico e cattolico, all’associazionismo di base, ai singoli cittadini, a tutti quelli che considerano il Natale un momento di incontro e di aggregazione, lontano dagli addobbi e dalle vetrine luccicanti. Sulla nostra strada abbiamo incontrato persone che quotidianamente lavorano nel proprio territorio per cambiare volto alla città, al proprio quartiere, al proprio contesto sociale.
Siamo stati contenti di rapportarci ai tanti giovani (e meno giovani) che si rimboccano le mani, con loro abbiamo scoperto gli angoli bui dei quartieri, i tanti problemi, ma anche i lati positivi e soprattutto abbiamo conosciuto il protagonismo e la partecipazione, troppo spesso ignorate e mortificate dalle istituzioni. Questa esperienza è stato un primo passo verso la creazione di una rete sociale che metta in contatto le diverse esperienze di autorganizzazione e di impegno sul proprio territorio, per costruire momenti di partecipazione dei cittadini alla gestione della vita pubblica, per migliorare la vivibilità della nostra città, per dare voce ai dimenticati, per cambiare ciò che ci circonda.

Centro Sociale Autogestito "Depistaggio"


2001: ANNO DEL DISCEPOLATO

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Sua Ecc.za l’Arcivescovo ha voluto che la nostra diocesi vivesse il terzo millennio riscoprendo la figura dell’apostolo San Bartolomeo nostro celeste patrono affinché ognuno di noi potesse imitarlo.
Come parrocchia ogni Giovedì noi ci ritroveremo ad adorare il Signore Gesù presente nel SS. SACRAMENTO.
Ore 07.00 S. Messa
Dalle ore 07.30 alle ore 17.30
ADORAZIONE EUCARISTICA PERSONALE CON TURNI DI 30 MINUTI
Ore 17.30 S. Messa

N.B. In chiesa troverai una cartello dove potrai scegliere il tuo turno di adorazione per permettere una migliore organizzazione e partecipazione


VIAGGIO AL CENTRO DELLO ZAMBIA

Mercoledì scorso Domenico e Giancarlo, due volontari della Croce Rossa Italiana del comitato di Villardora (TO), ci hanno dato la gioia di partecipare fattivamente alla loro esperienza missionaria nel villaggio Luwingu nello Zambia, mostrandoci diapositive del loro viaggio e rendendoci un’importante testimonianza di volontariato laico. Ma che cosa ci facevano due volontari della Croce Rossa di Villardora a Benevento? E perché poi a S. Modesto? Giancarlo, beneventano emigrato a Torino, di ritorno a casa per le vacanze natalizie ha notato nella nostra parrocchia l’angolo missionario ed entusiasta del nostro impegno a voluto omaggiarci di questa sua importante quanto fantastica esperienza vissuta insieme a Domenico ed altri volontari che per un mese, nello Zambia, hanno vissuto con la tribù dei Bemba in attuazione di un progetto che dopo un anno di preparazione ha consentito di portare un aiuto concreto ad una parte di fratelli che soffrono. Inutile dire che lungo tutto l’arco della serata le immagini proiettate dalle diapositive hanno completamente preso la nostra attenzione, e come poteva essere altrimenti: i luoghi, i visi, i paesaggi, un misto di immagini e di emozioni che ora davano spazio alle bellezze incontaminate dell’Africa più profonda, ed ora mostravano in tutta la loro crudeltà gli effetti disastrosi delle guerre e delle carestie che attanagliano questi popoli. Lo Zambia infatti, come ci ha detto Domenico, è tra i paesi più poveri del mondo, dove un insegnante arriva a prendere al massimo otto dollari al mese e la benzina va ad un dollaro al litro, dove la mortalità infantile è altissima e dove l’età media si aggira intorno ai trentacinque anni. Tuttavia nello Zambia ci sono tantissime miniere, e l’energia elettrica è talmente a buon mercato che il suo prezzo è addirittura più basso del nostro, come al solito però le guerre, il debito pubblico, e lo sfruttamento delle multinazionali, non consentono al paese di sollevarsi da questo miserevole stato e così ancora una volta il ruolo delle organizzazioni di volontariato diventa centrale per la sopravvivenza delle fasce più deboli, non curate dai governi centrali. Il racconto di Domenico ci ha permesso di ripercorrere le varie tappe del loro viaggio, e con l’ausilio delle diapositive è stato possibile andare ben oltre il semplice reportage dall’Africa anche perché nelle sue parole c’era ben di più della semplice cronistoria o del semplice diario, c’era l’esperienza umana e cristiana di chi ha speso il suo tempo in un servizio ai fratelli più deboli. C’era la voglia di rendere tutti noi partecipi della sua grande gioia ma anche della sua profonda tristezza, della sua voglia di tornare in Africa “terra dove è possibile, al tramonto, toccare il sole con la mano”.

Al termine delle diapositive Domenico e Giancarlo ci hanno, infine, messo al corrente del loro nuovo progetto studiato assieme a Suor Delia, coordinatrice di innumerevoli programmi di intervento in Africa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e ci hanno aperto anche una possibilità: quella di avere come ospite nei prossimi mesi nella nostra parrocchia, proprio Suor Delia, al fine di creare una collaborazione fattiva che non si fermi al semplice finanziamento ma vada ben oltre, magari dando anche a qualche volontario della nostra parrocchia, la possibilità di fare una simile esperienza in terra di missione.

Alessandro Cefalo


ICI: CHE FARE?

Noi abbiamo già pagato

Sotto l'albero di Natale, i cittadini di Benevento hanno trovato uno sgradito "pacco natalizio: oltre 13.000 avvisi di accertamento per il mancato pagamento dell'ICI.
Questi avvisi sono stati emèssi in maniera indiscriminata e generalizzata, in quanto l'amministrazione comunale non ha effettuato alcuna verifica credibile, facendo ricadere sulle spalle dei cittadini quel lavoro di accertamento che compete all'amministrazione.
Nella stragrande maggioranza dei casi il pagamento è avvenuto, ciò risulta anche in documenti in possesso del comune, tuttavia nessuno si è degnato di attivare un minimo di verifiche incrociate.
La motivazione di fondo di tutto ciò è banale e vergognosa:

È TUTTA UNA TRUFFA!

Con quest'operazione la giunta comunale tenta di far quadrare il bilancio dopo aver sperperato miliardi di denaro pubblico per attività e manifestazioni di scarso interesse, per compensi e stipendi d'oro, per allungare i propri "tentacoli" clientelari.
Non contenta di ciò, I'amministrazione lascia i cittadini completamente allo sbando, visto che l'Ufficio tributi non solo non rilascia informazioni fino all' 11 gennaio, ma addirittura inganna i contribuenti invitandoli a firmare un certificato di adesione all'accertamento che letteralmente "incastra" quelli che lo firmano.
Per questo motivo abbiamo deciso di offrire noi tutte le informazioni disponibili, aprendo uno sportello, a partire da lunedì 8 gennaio, che sarà attivo tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 in piazza Roma e dalle 19 alle 20 al centro sociale autogestito Depistaggio in via Mustilli.
Invitiamo tutti ai nostri sportelli per compilare

I MODULI PER LA RICHIESTA DI ANNULLAMENTO
DELL'ACCERTAMENTO ICI,

per far sì che l'ufficio tributi e la commissione tributaria siano sommersi dai ricorsi e dalla legittima protesta dei cittadini stanchi di pagare per gli errori e gli sperperi dell'amministrazione comunale.

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO DEPISTAGGIO
Via Mustilli (alle spalle dell’Università)

Tel 0368-7886099 depistaggio@ecn.org
http://www.ecn.org/depistaggio


Solennità di San Modesto

San Modesto (14.837 Bytes)

Triduo

9 Gennaio ore 16:45 Rosario
ore 17:30 S.Messa
10 Gennaio ore 16:45 Rosario
ore 17:30 S.Messa
11 Gennaio ore 7:00 S.Messa
ore 16:45 Rosario
ore 17:30 S.Messa
12 Gennaio

Solennità

ore 17:30 S.Messa e atto di affidamento


Anelli (1.715 Bytes)Corso prematrimoniale

12 Gennaio ore 20:00 Accoglienza e iscrizioni
13 Gennaio ore 20:00 Aspetti psicologici
19 Gennaio ore 20:00 Testimonianza di coppia
20 Gennaio ore 20:00 Il matrimonio nel progetto di Dio
26 Gennaio ore 20:00 Aspetti Morali
27 Gennaio ore 20:00 Aspetti Morali
02 Febbraio ore 20:00 La famiglia nel diritto
03 Febbraio ore 20:00 Aborto: l’urlo silenzioso
09 Febbraio ore 20:00 Metodi naturali: Billings
10 Febbraio ore 20:00 Pianeta bambino
16 Febbraio ore 20:00 Rito del matrimonio
17 Febbraio ore 20:00 Festa finale

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